MIME-Version: 1.0 Content-Type: multipart/related; boundary="----=_NextPart_01C7B330.188770C0" Questo documento è una pagina Web in file unico, nota anche come archivio Web. La visualizzazione di questo messaggio indica che il browser o l'editor in uso non supporta gli archivi Web. Scaricare un browser che supporti gli archivi Web, come Microsoft Internet Explorer. ------=_NextPart_01C7B330.188770C0 Content-Location: file:///C:/0C4BB321/progettazioneeducativa.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii"
scuola
primaria e dell’infanzia
Icircolo didattico
Sala Consilina(SA)
saee12400v@istruzione.it
Estratto del P.O.F.
Nel delineare lo sfondo teorico che or=
ienta
le linee pedagogiche, curricolari e organizzative =
della
nostra scuola, riportiamo due citazioni tratte dagli scritti di Pierre Levy, filosofo della cyberc=
ultura
e Edgar Mo=
rin,
sociologo e teorico del pensiero della complessità.
L’evoluzione del concetto di conoscenza
“Gli
scenari culturali attuali fanno prevedere che è in atto un profondo
cambiamento nel nostro rapporto con la conoscenza. “Il primo elemento
è la velocità: mai come oggi le conoscenze si sono sviluppate
così velocemente, né hanno subìto una così rapi=
da
obsolescenza, rimpiazzate dalle nuove. Il patrimonio di conoscenze di cui u=
na
persona dispone all'inizio della sua carriera è destinato a diventar=
e,
al termine della sua vita professionale, in tutto, o in parte obsoleto. Non=
si
può più trasmettere il proprio sapere ai giovani apprendisti =
o ai
nuovi arrivati. Sotto questo aspetto ci troviamo in una situazione del tutto
nuova nella storia dell'umanità, che si è verificata negli ul=
timi
venti o trent'anni. E' una mutazione di grande importanza di cui dobbiamo
prendere assolutamente coscienza. E' una situazione in cui è necessa=
rio,
ormai, apprendere continuamente e in cui il fenomeno della formazione
permanente non è più riservato ad una élite di ricerca=
tori
o di specialisti della conoscenza, ma concerne tutti i campi del sapere.
Questo è un primo aspetto del nuovo rapporto co=
n il
sapere. Un altro elemento importante è costituito dalle nuove tecnic=
he,
specialmente digitali, informatiche, che forniscono i supporti delle tecnol=
ogie
intellettuali, che trasformano ed estendono le nostre capacità
cognitive: la nostra memoria con le banche-dati, gli ipertesti e gli
iperdocumenti; la nostra immaginazione con tutti i sistemi di simulazione, =
la
nostra percezione con gli strumenti per produrre immagini a partire dai dat=
i,
come si vede in medicina, e così via. Adesso, abbiamo a nostra
disposizione un gran numero di tecnologie intellettuali che trasformano i
nostri modi di pensare. L'altro approccio, o meglio, l'altra dimensione del
cambiamento è che non abbiamo soltanto strumenti per estendere le no=
stre
capacità cognitive individuali, ma le tecnologie digitali,
l'interconnessione mondiale dei calcolatori, costituiscono anche un nuovo
spazio di comunicazione particolarmente propizio a ciò che io chiamo=
"intelligenza
collettiva". L'intelligenza collettiva è la messa in comune del=
le
capacità mentali, dell'immaginazione, delle competenze che permettono
alla gente di collaborare, di lavorare e di apprendere insieme. Se guardiam=
o,
al tempo stesso, alla velocità con cui le conoscenze si evolvono,
all'estensione delle capacità cognitive individuali mediante le
tecnologie, e alle nuove possibilità di apprendimento cooperativo e =
di
collaborazione tra la gente, al livello intellettuale, io credo che ci trov=
iamo
davanti a un paesaggio completamente nuovo nel rapporto con il sapere e sia=
mo
obbligati a constatare che molte nostre concezioni pedagogiche circa
l'apprendimento e l'insegnamento, molte delle nostre istituzioni scolastich=
e e
dei nostri metodi per riconoscere o convalidare le competenze sono stati
elaborati in un periodo in cui il rapporto con la conoscenza era molto dive=
rso
da quello che è adesso. Dunque, c'è molto lavoro da fare,
perché i nostri concetti, le nostre istituzioni, i nostri modi di
organizzazione si adattino a questa nuova fase”
( Pierre Levy )
I saperi fondamentali necessari all’educazione del
futuro
P=
romuovere
la comprensione, quale mezzo e fine della comunicazione umana;
r=
iconoscere
il carattere terziario della condizione umana( individuo, parte di una spec=
ie,
e parte di una comunità);
a=
cquisire
capacità strategiche che permettano di affrontare il rischio,
l’inatteso e l’incerto;
p=
rendere
coscienza della complessità della propria identità e della
relazione con l’identità altrui;
c=
onoscere
gli sviluppi dell’era planetaria;
p=
rodurre
conoscenze capaci di cogliere i problemi globali e fondamentali per iscrive=
re
in essi le conoscenze parziali e locali;
(Edgar Morin)
L’azione della scuola primaria si dirama in varie
direzioni al fine di perseguire molteplici obiettivi, tra questi spiccano
quelli cognitivi e di apprendimento al pari di quelli formativi ed educativ=
i,
nella consapevolezza che tutti i nostri interventi si integrano e cercano di
porsi in continuità con quelli degli altri contesti di vita degli
alunni.
Cerchiamo di costruire ambienti di apprendimento vivi<=
span
style=3D'mso-spacerun:yes'> nei quali integrare, in modo
equilibrato, le variabili relazionali, cognitive e affettive dei processi di
insegnamento-apprendimento. Poniamo attenzione all’educazione alla
diversità e al confronto con l’altro guidati dall’idea c=
he
ciascuno è differente e quindi unico nell’essere,
nell’agire, nel comprendere, nell’apprendere, nel talento e che
questa ricchezza individuale vada riconosciuta, coltivata e curata con
interventi adeguati a ciascun bambino, visto e considerato sempre in un
contesto che necessità sempre di&nb=
sp;
più di raffinate capacità di integrazione culturale e
sociale. Crediamo nella
collegialità e cerchiamo di praticarla, quindi lavoriamo
affinché le scelte vengano condivise. Siamo convinti che il patrimon=
io
professionale personale acquisito in anni di insegnamento e formazione su aree
disciplinari affini, vada salvaguardato e che esso sia una garanzia per
rispondere efficacemente ai bisogni apprenditivi degli alunni. Riteniamo
indispensabile che l’ alunno percepisca la coerenza nelle esperienze =
che
le insegnanti del team gli propongono per favorire l’acquisizione di
saperi unitari in sintonia con le modalità conoscitive globali dei
bambini.
Per lavorare in tal modo siamo disponibili a speriment=
are,
alla innovazione didattica e all'aggiornamento professionale. Adottiamo la
flessibilità organizzativa, usiamo gli spazi in funzione educativa,
mettiamo l’ alunno in condizione, attraverso attività di labor=
atorio,
di praticare conoscenze e competenze e di sviluppare le abilità ment=
ali,
fisiche e di affinare quelle relazionali. Concepiamo la valutazione non com=
e un
sistema di inquadramento e classificazione degli alunni in base ad aggettivi
prefissati, ma come un’operazione finalizzata all’accertamento
delle conoscenza e delle competenze acquisite in funzione della regolazione
dell'intervento didattico e per favorire i processi di autoconoscenza da pa=
rte
degli alunni.
Nel rapporto con le famiglie cerchiamo soprattutto di
verificare/falsificare quelle conoscenze che nel corso del tempo acquisiamo
sugli alunni e che sono indispensabili per comprenderli e regolare sia la
relazione alunno-insegnante s=
ia le
azioni didattiche, tentando in tal modo di coinvolgerle il più possi=
bile
nel percorso formativo dei propri figli e nelle scelte della scuola.