MIME-Version: 1.0 Content-Type: multipart/related; boundary="----=_NextPart_01C7B33D.113BFEF0" Questo documento è una pagina Web in file unico, nota anche come archivio Web. La visualizzazione di questo messaggio indica che il browser o l'editor in uso non supporta gli archivi Web. Scaricare un browser che supporti gli archivi Web, come Microsoft Internet Explorer. ------=_NextPart_01C7B33D.113BFEF0 Content-Location: file:///C:/0D2792A5/progettazionecurricolare.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii" Estratto del P

scuola primaria e dell’infanzia
Icircolo didattico
S
ala Consilina(SA)

 

saee12400v@istruzione.it

 

 

Estratto del = P.O.F. Progettazione curricolare

I biso= gni dei bambini nella fascia d’età che va dai tre ai dieci anni - = I bisogni dei bambini che vivono nel nostro contesto= -  I bisogni derivanti dalle nuove conoscenze, e dai nuovi modi di conoscere, ch= e si vanno delineando in seguito alla rivoluzione tecnologica - I bisogni derivanti dalle nuove emergenze del futuro

 

LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE

 =

Per stabilire che cosa e come deve apprendere l’alunno che frequenta la nostra scuola dobbiamo far interagire equilibratamente due variabili: i bis= ogni formativi dei bambini e l’organizzazione della cultura o del sapere in apparati disciplinari - dotati di specifiche metodologie e linguaggi - che = per il fatto stesso di essere oggetti culturali, ma potremmo anche chiamarle tecnologie, modificano l’attività conoscitiva spontanea degli esseri umani.

 

Quali e quanti sono i bisogni educativi di un bambino? Come si stabiliscono? <= /o:p>

I bisogni di educazione e istruzione devono tener conto del bambino e del contesto, quindi prenderemo in considerazione:

  • quelli propri a tutti i bambini nella fascia d’età che va dai tre ai dieci anni;<= o:p>
  • quelli peculiari ai bambini che vivono nel nostro contesto;
  • quelli derivanti dalle = nuove conoscenze, e dai nuovi modi di conoscere, che si vanno delineando in seguito alla rivoluzione tecnologica;
  • quelli derivanti dalle = nuove emergenze del futuro.

 

 

I bisogni dei ba= mbini nella fascia d’età che va dai tre ai dieci anni

 


I bisogni comuni ai bambini  dai tre ai dieci anni sono quelli indicati dalla ricerca psico-pedagogica e riaffermati più volte anche nelle carte internazionali per i diritti dell’infanzia; la soddisfazi= one di tali bisogni in famiglia e nelle istituzioni educative favorisce un̵= 7; equilibrata crescita cognitiva, affettiva e relazionale.<= /p>

 

I bambini hanno il bisogno di essere accolti e accettati per quello che sono, devono essere non solo capiti ma anche e soprattutto compresi. Hanno la necessità primaria della sicurezza. Il bisogno di essere riconosciuti come persone. 

Devono avere la possibilità di giocare,= di esplorare e di apprendere. Hanno la necessità di ottenere tutte le condizioni per poter diventare autonomi al fine di poter accrescere la prop= ria autostima. Hanno il bisogno di essere apprezzati attraverso il riconoscimen= to e la valorizzazione di quanto già sanno. Hanno il bisogno di comunicar= e in molteplici forme per  conoscer= e se stessi e gli altri. Il bisogno di capire la realtà. Il bisogno del riconoscimento e dello sviluppo dei propri talenti


 

I bisogni dei bambini che vivono nel nostro contesto

 

SE…

I nostri alunni vivono in = un contesto che per motivi storico-sociali non riesce ad esprimersi al massimo delle sue possibilità. La nostra realtà, come molte altre del Sud, &egr= ave; ancora pervasa da un forte individualismo che ne frena l’evoluzione. Anche da noi, e paradossalmente, l’ importanza del denaro comincia ad assumere un peso spropositato rispetto ad altri valori.

&nbs= p;

ALLORA…
Nel nostro grado scolastico dobbiamo pensare ad una formazione intellettuale complessiva del  preadolescente che punti:= allo sviluppo della costruzione dell’identità intesa come processo = di identificazione/differenziazione che ha costantemente necessità dell’altro perché è solo nel riconoscimento dell’ alterità che l’identità assume senso; alla crescita  dell’autostima attraverso la   cura dei “talenti” di tutti gli alunni; all’interesse primario per= i casi a rischio di insuccesso e di esclusione in modo da poter dire ”n= on uno in meno”; all’educazione alla convivenza democratica e alla legalità per iniziare quel percorso critico di riconoscimento dei pr= opri diritti e i propri doveri; ad un’organizzazione didattica che permetta agli alunni di imparare a stare con gli altri per  superare l’individualismo; al riconoscimento del valore della conoscenza come fattore di miglioramento personale e sociale.

 

 

I bisogni derivanti dalle nuove conoscenze, e dai nuovi modi di conoscere, che si vanno delineando in seguito alla rivoluzione tecnologica

&n= bsp;

SE…
Ci troviamo di fronte alla nascita di nuove aree di conoscenza e alla ridefinizione delle discipline tradizionali; la scuola si trova in una situazione del tutto nuova: non può più trasmettere tutto. La ricerca scientifica genera una crescita esponenziale delle conoscenze all’interno dello stesso campo disciplinare frantumandolo in una miriade di specializzazioni.= I progressi costanti della ricerca rendono necessario l’apprendimento continuo.

ALLORA…=

N= ello stabilire che cosa insegnare ai bambini si dovrà  puntare su competenze-conoscenze disciplinari capaci di “sviluppare… tutte quelle abilità, declinate in senso logico e linguistico, necessarie per  allacciare i fili di una gigantesca matassa cognitiva …… e per capire i nessi che legano gli anelli sparsi della conoscenza”.

( Frabboni). Abilità logico-linguistiche cioè che predispongano all’apprendimento continuo e che predispongano alla comprensione di “problemi globali e fondamentali”

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SE…
Le tecnologie di nuova generazione (come quelle classiche, tra le quali la scrittura) produ= cono abilità e conoscenze specifiche, amplificando  e potenziando le capacità cognitive superiori dell’uomo: la percezione, l’immaginazione, la memoria dei ba= mbini sono fortemente influenzate dalle “tecnologie intellettuali” che esercitano un’ azione modellatrice sul pensiero

ALLORA…=

E= ’ necessario trovare nuove strategie metodologiche capaci di integrare i media nella didattica perché ciascun sistema di informazione richiede e produce competenze diverse arricchendo, attraverso l’uso, la gamma de= lle capacità cognitive dell’alunno.

 

 

SE…
Le tecnolog= ie digitali consentono, attraverso Internet , di mettere in comune capacit&agr= ave; mentali e competenze per collaborare e apprendere in modo cooperativo. La maggior parte dei lavori non potrà più essere svolto in “solitudine” , ma richiederà cooperazione in presenza e = a distanza.

 

ALLORA…=

La scuola dovrà adottare strategie metodologiche e principi educativi capaci di promuovere l’apprendimen= to cooperativo per fare in modo che si sviluppino abilità relazionali t= ali da consentire agli alunni di produrre conoscenza insieme  non attraverso  una sterile e formale collaborazio= ne con l’altro, ma nel sottile gioco  del rispecchiamento che porta a riconoscere se stessi negli altri; c= he è la differenza tra conoscenza e comprensione dell’altro  per poter meglio comunicare. Attra= verso l’interazione si impara e si prende consapevolezza di se stessi e dell’altro.

 

I bisogni derivanti dalle nuove emergenze del futuro

SE…
Esistono dei problemi nel mondo attuale che sono di fondamentale importanza per il futuro dell’umanità e del nostro pianeta: la migrazione umana; la responsabilità dell’uomo nei cambiamenti climatici; il mondo sostenibile; i grandi interrogativi posti dal processo = di globalizzazione( la salvaguardia dei popoli e delle culture in via d’estinzione, le disuguaglianze economiche, la guerra)… 

 

ALLORA…=

Interrogativi così importanti per il fu= turo non possono essere ignorati dalla scuola che ha non solo il dovere “di far conoscere”, ma anche quello di sviluppare la capacità crit= ica degli alunni e la loro sensibilità verso tali problematiche.

&nb= sp;

 

 

 

 

 

 

 

 

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